Scritture del suicidio: “Storia di una donna libera” di Françoise Giroud
di Isabella Mattazzi Ogni narrazione autobiografica, a pensarci bene, è una scrittura post-mortem. Per raccontare di sé, per fare della propria vita un tessuto linguistico riducendone gli avvenimenti caotici a intrecci e nodi di una trama ben ordinata, bisogna prima averle sottratto la tridimensionalità dei corpi, il peso degli oggetti,
Continua a leggere