di Renata Morresi
[È appena uscito per Nino Aragno Editore, nella collana i domani diretta da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa e Laura Pugno, Terzo paesaggio, di Renata Morresi. Ne presentiamo una sezione].
Niego
impiccheranno il gatto
tutte le mosche le ali già bruciate
pellegrine in piccole chiese radunate
cagheranno larve sulle soglie dei portoni
paraspifferi efficaci, sarai contento
ti diranno
che il gatto è tornato
*
suonano come se io non esistessi
ascolto come potessi ascoltare
da un nulla di torba, argon, catrame
canta me, besame mucho, diastema,
suono della lingua nel nulla,
il resto che c’è sto,
il nulla che muovo como si fuera
esta noche
la
voz
*
della lepre che abbiamo investito
ricordo che era viva e calda
che mi ricorda la maremmano
accanto al cucciolo lungo la strada
che mi ricorda che andai a pisciare sul ciglio
rientrando, buio pesto, le quattro frecce
vicino a un istrice titanico
me la feci sulle gambe
che mi ricorda che la lepre tremava
nel suo sangue caldo
– pazzo metallo
stupido caso, senza un tremito
che non ricordi
*
il triste meraviglia,
volere bene stanca,
pure il sole a marzo
spossa, il calcio
sulla ghiaia, polvere
in bocca, terra, realtà,
sfinimento, mentre rido
bestemmiando le ginocchia
‘non sei nessuno!’
o ‘io sono la tua ombra!’
per la settima volta
fulminata del pieno
rovescio di dio,
canino del mondo,
realtà, sfacimento,
che mi hai insegnato a godere
*
voi io voi io voi io
che cosa potremo sapere
del perdersi
se non questo stare vicini
a vibrare –
parcheggiare nelle linee
pencolare sulla pista
fino a che non svuota il sole
non un pigmento
di nero
*
(vi dirò come il vino
se noi stiamo insieme
vi farò quasi bene
vi farete lontano)
[Immagine: Dana Schutz, Gouged Girl (2008), particolare].
Ma che belle Renata, che acuminate, grazie.
Sempre una parola che sbaraglia, che sveglia il segugio assopito nel lettore, alla caccia vagante di un odore che penetra, di una cristallina inquietudine – la preferita, la penultima: voi + io = noi
mdp
qui, dagli stessi tuoi irti colli
per aspera sic itur ad astra