L’arte dell’organizzazione della follia: “Homeland”
di Pietro Bianchi Nella frase di lancio che capeggiava sui moltissimi manifesti che tappezzavano gli Stati Uniti quest’estate per promuovere la serie televisiva Homeland si leggeva “The nation sees a hero. She sees a threat” (ovvero “il paese lo considera un eroe. Lei lo vede come una minaccia”), con il ritratto
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