Su “La natura è innocente” di Walter Siti
di Marianna Comitangelo Ciò che manca a molti narratori italiani di oggi è forse una solida coscienza estetica e intellettuale, e il coraggio di scandagliarne gli abissi, con tutti i rischi del caso. È vero che l’ipercoscienza può essere un deterrente alla creatività, ma non esiste un talento narrativo
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