di Andrea Cortellessa
Inizia domani al Teatro Palladium, nel quartiere romano di Garbatella, Poetitaly al Palladium, una serie di incontri-letture ideata da Simone Carella e da lui curata insieme a Gilda Policastro, Lidia Riviello e al sottoscritto. Poetitaly è un’entità “nomade”, pensata per portare la vitalità e la trasversalità della poesia di oggi nelle tante e fra loro diversissime “periferie” d’Italia; il suo esordio (che ha riscosso un per molti versi inaspettato successo di pubblico e critica), lo scorso settembre, ha avuto per cornice un luogo in tal senso eloquente come Corviale. L’evento sarà in live streaming, a cura di Doc Station powered by Daily Motion, sul sito www.poetitaly.it. Le serate seguenti, di Poetitaly al Palladium, saranno lunedì 23 marzo, martedì 28 aprile, venerdì 22 maggio e lunedì 8 giugno; e vedranno la partecipazione, fra gli altri, di Milo De Angelis, Gabriele Frasca (coi ResiDante), Durs Grünbein e Patrizia Valduga. Ogni serata chiamerà i poeti, italiani e non, a confrontarsi con lo spirito performativo e installativo connaturato alla manifestazione (a Simone Carella – insieme a Ulisse Benedetti e Franco Cordelli – si dovette l’ideazione dello storico Festival dei poeti sulla spiaggia di Castelporziano, alla fine di giugno del ’79, che faceva seguito ai cicli di performance nello storico locale Beat 72 – documentati nel Poeta postumo dello stesso Cordelli. La stessa idea del decentramento, o debordamento – che ci ha portato a Corviale e ora a Garbatella – è figlia dello spirito détournante degli anni Settanta, che decontestualizzava le attività artistiche e culturali dai loro piedistalli consueti, per mescolarle alla vita di tutti i giorni (quello spirito che portò per esempio Achille Bonito Oliva, nel ’74, a inscenare la grande mostra Contemporanea nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese; e che venne interpretato in modo memorabile, negli anni seguenti, da Renato Nicolini. Non è però in alcun modo “effimero” il Palladium: un teatro accogliente e dalle strutture assai moderne, che in pochi anni (in cui a lungo è stato sede del prestigioso RomaEuropaFestival) si è conquistato un pubblico attento e affezionato. La sfida di Poetitaly è quella di mostrare come possa essere abitato credibilmente anche dalla poesia; e poiché il Teatro è gestito dall’Università Roma Tre, l’Università stessa – come Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo – è fra i partner dell’impresa. Ogni serata sarà dedicata dunque a un tema, declinato prima con un incontro di studio e discussione nel foyer del Teatro, e poi appunto dalle letture e dalle performance serali. E ogni incontro sarà idealmente dedicato a una figura di maestro, della tradizione recente, che del tema di volta in volta affrontato ci paia la migliore incarnazione possibile (ad Amelia Rosselli, ricordata oggi, seguiranno Elio Pagliarani, Emilio Villa, Edoardo Sanguineti e Sandro Penna). Nel corso della serata verranno inoltre proiettati videoclip di poesia con le interpretazioni dei classici del secondo Novecento da parte degli attori della Compagnia della Fortezza nel carcere di Volterra. L’intento è quello di fissare lo sguardo su un panorama in costante evoluzione, con una prospettiva ampia e (nel miglior senso) spettacolare: in vista di una ridefinizione dell’io poetico. Ciò a partire dalle principali discussioni di poetica degli ultimi anni, che potranno essere ripercorse e rinnovate nel corso degli incontri pomeridiani. Il poeta andrà in scena, insomma, con la sua storia e la sua identità multiforme: e la scommessa sarà quella di trovargli un nuovo pubblico.
Si comincia oggi con ESILI: un percorso nella poesia – e nell’esempio – di Amelia Rosselli, presentando – in presenza, fisica o virtuale via skype, di autori e curatori – alcune pubblicazioni recenti a lei dedicate (Laura Barile legge Amelia Rosselli, nottetempo 2014; I santi padri di Amelia Rosselli di Antonio Loreto, Arcipelago 2014; Variazioni da Amelia Rosselli di Sonia Bergamasco, a cura di Paolo Gervasi, Luca Sossella 2015; l’edizione trilingue di Impromptu curata da Gian Maria Annovi, Guernica Press 2014; l’antologia Locomotrix. Selected Poetry and Prose a cura di Jennifer Scappettone, The University of Chicago Press 2012) con la partecipazione anche di Camilla Miglio (studiosa, fra gli altri, di Paul Celan e Ingeborg Bachmann), e di Anna Ruchat (traduttrice assidua di Mariella Mehr, oltre che scrittrice in proprio). L’Esilio è quella condizione in cui chi scrive si trova fisicamente fuori dalla propria patria, o – con un esilio interiore, a volte, non meno amaro, se non proprio traumatico – fuori della propria lingua. Quella che uno che se ne intendeva, Luigi Di Ruscio, chiamava «spatriazione» è sempre anche una contestazione, attraverso le strutture linguistiche, di quella patria – il paese barbaro, come barbaricamente lo chiamava Rosselli, in una delle più celebri Variazioni Belliche – e dell’idea stessa di patria. Che poi, più in generale, è quanto fa sempre la parola poetica, fra le altre parole che tuonano nel mondo: migrante e clandestina, espatriata e poverissima, pezzente e aristocratica. Per questo ci è parso che il nostro primo appuntamento non potesse che essere dedicato a questa categoria (alla quale seguiranno SAPERI, INTERAZIONI, CONFLITTI e DESIDERI).
Una categoria, quella dell’Esilio, che in varia misura e in diversa accezione riguarda da vicino tutti i poeti che si esibiranno stasera. Laura Pugno, che come narratrice – da Sirene a La caccia – ci ha fatto conoscere un mondo immaginario alieno e del tutto irriconoscibile, ma che anche in versi – specie nella sua ultima pubblicazione, la trilingue Nos habita, pubblicata in Spagna (Meninas Cartoneras 2013) insieme alla cilena Violeta Medina e al canadese Francis Catalano – si è spinta in profondità nella dimensione del desarraigo, lo sradicamento. Sarà collegato via skype da Los Angeles Gian Maria Annovi, non solo in quanto studioso di esperienze “xenoglosse”, scritture cioè in lingue diverse da quella materna, quali per antonomasia quelle di Andrea Zanzotto e appunto di Rosselli, ma anche come autore in proprio – da anni in esilio negli Stati Uniti – specie cogli ultimi lavori Italics (Aragno 2013) e La scolta (nottetempo 2013). Mariangela Gualtieri, se vogliamo “esule”, in senso trascendentale, nella pagina poetica dalla scena drammaturgica e teatrale, ma che i temi della solitudine, dell’erranza e dell’inesauribile domanda di senso che esse comportano, ha declinato un po’ in tutta la sua opera poetica. E poi Mariella Mehr, il cui “caso” biografico non meno che drammatico – “esiliata” due volte: prima sottratta a forza alla propria couche Jenish (per la brutalità del programma eugenetico Kinder der Landstrasse, promosso dal governo svizzero nei confronti dei figli appartenenti a famiglie nomadi, secondo una normativa approvata nel 1926 e vigente sino al 1974, per cui da bambina piccolissima Mehr fu sottratta alla madre e assegnata in periodi diversi a varie famiglie; e poi, a diciotto anni quando fu lei ad avere un figlio, le fu tolto a sua volta), ma anche rifiutata dalla sua comunità d’origine per la sua scelta di scrivere, e in tedesco – non deve schiacciare una poesia – quella di recente raccolta nella bellissima antologia curata da Anna Ruchat, Ognuno incatenato alla sua ora (Einaudi 2014) – colta e musicalissima, degna erede della grande lezione celaniana.
Quella della poesia, per definizione, è una parola in Esilio. Ma sogno dell’esule – di ogni esule, da sempre – resta quello di approdare, prima o poi, in una nuova Patria.
Programma lunedì 23 febbraio
Saluti di Paolo D’Angelo, Direttore del Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre
17:30 – Incontro e omaggio ad Amelia Rosselli. Partecipano Gian Maria Annovi, Laura Barile, Paolo Gervasi, Antonio Loreto, Camilla Miglio, Anna Ruchat e Jennifer Scappettone.
20:30 – Letture. Di Laura Pugno, Mariella Mehr, Gian Maria Annovi e Mariangela Gualtieri.
[Immagine: Vito Riviello e Amelia Rosselli, Frascati 1978].
Siamo un gruppo di poeti a Toronto, Canada. Ad iniziare da 6 Settembre inizieremo una serie di letture di poesie al Free Times Cafe. Il nostro scopoe di essere in contatto con altri poeti dappertutto nel mondo e informarsi a vicenda a ruguardo di serie di eventi nelle varie citta per cosi parteciapre. Vorrei invitarvi a inscrvervi sulla nostra website e riempire il modolo per contatti e eventaulmente scambi,
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Il nostro website sara montato per sttembre