Siena, 4-25 maggio 2017
PROGRAMMA:
4 maggio, ore 17:00, giardino della Biblioteca Umanistica (via di Fieravecchia 19, Siena).
Spettacolo teatrale liberamente ispirato all’opera di Giuseppe Bertolucci. Introduce Marzia Pieri.
A cura di Anna Di Genova e Iwan Paolini (associazione Straligut).
12 maggio, ore 16:30, Aula Magna, Palazzo di Fieravecchia (via di Fieravecchia 19, Siena).
Tavola rotonda: La Casa nella filmografia di Bernardo Bertolucci. Intervengono Francesco Ceraolo, Massimiliano Coviello, Michele Guerra, Tarcisio Lancioni, Gianluca Venzi.
18 maggio, ore 15:00, Aula Magna, Palazzo di Fieravecchia (via di Fieravecchia 19, Siena).
Tavola rotonda: Intorno a La camera da letto di Attilio Bertolucci. Intervengono Paolo Lagazzi, Fabio Magro, Giacomo Morbiato, Gabriella Palli Baroni, Natascia Tonelli.
25 maggio, dalle ore 15:00, chiostro del Palazzo di San Galgano (via Roma 47, Siena).
«Il dolce labirinto di casa»: performance artistiche itineranti.
A cura di Marco Verdecchia.
Ciclomaggio nasce all’interno dell’Università di Siena per iniziativa di un gruppo di studentesse e si propone come occasione d’incontro con autori italiani contemporanei. Ciclomaggio 2017, dal titolo «Di case di comignoli e di tetti». Sulla famiglia Bertolucci, dedica quattro giornate alla famiglia parmigiana: Attilio, Bernardo, Giuseppe Bertolucci. Gli eventi vedono coinvolti attori, studenti e alcuni tra i maggiori studiosi dell’opera di Attilio, Bernardo e Giuseppe Bertolucci.
Il progetto è supportato dall’Università degli studi di Siena (Dottorato di Ricerca in Filologia e Critica, Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali), dall’ADI-SD (Associazione degli Italianisti- sede didattica di Siena) e da Samarcanda Gallery.
Ciclomaggio è a cura di Giada Coccia, Mariantonietta Confuorto, Fabiana Di Mattia, Irene Martano, Francesca Santucci.
[Immagine: Lorenzo Castore, Casarola http://www.lorenzocastore.com/
“ Domenica 31 marzo 1996 – Nel film di Bertolucci che ho visto ieri sera si vede spesso la mia città, Siena. Va detto che la mia città è molto fotogenica, e quindi sullo schermo risulta bellissima. Però ho pensato che quella che nel film di Bertolucci si vede spesso, anzi sempre, non è veramente Siena, non è veramente la mia città, cioè io non posso dire di averla veramente riconosciuta. Sarà perché i personaggi erano tutti stranieri, e anche le musiche, sarà perché i film di Bertolucci hanno sempre una certa patina « americana »… Ma del resto, ho pensato, nel cinema è sempre così: quello che vedi in un film somiglia molto più a un altro film che a se stesso, i film si somigliano fra loro, si parlano, si ricordano, come se il mondo reale non esistesse. E Bertolucci, dovunque vada a girare i suoi film, somiglia sempre a se stesso. Non diversamente, ho pensato, quella che in tanti quadri ho ammirato fin da ragazzo – la mia città si presta molto a essere dipinta – non è mai stata veramente la mia città, ma sempre il sogno di un altro, che si chiamasse Duccio, Ambrogio, Pietro o Simone. Alla fine resta il problema di sapere qual è veramente la mia città, cioè falsamente, cioè qual è il mio sogno, ammesso che ci sia. (Bertolucci, che ha la fissa delle date, questa volta non evoca il ‘58 ma il ‘75. Nel ‘75 io ero molto confuso. Nel ‘75 conobbi C. che, pensai, era troppo bella per essere vera) “.