di Fabio Pusterla

[È uscito da poco Variazioni sulla cenere di Fabio Pusterla, uno dei tre libri che inaugurano la nuova collana A27 di Amos Edizioni, diretta da Igor De Marchi, Sebastiano Gatto e Giovanni Turra. Pubblico cinque frammenti di Cenere, o terra, una serie di variazioni sviluppate a partire da un verso di Dante che costituisce la prima parte del libro].

Cenere, o terra

1

Cenere, o terra: mite
alto fusto di platano
si staglia sul cemento che rinserra.

L’hai seguito come guardandoti allo specchio:
fuga di verdi, un’ombra di cinigia,
poi giallo cupo, nudo ramo e secco.

Ora piccoli bozzoli puntuti
splendono quasi neri sopra il grigio.
Stelle di cenere, o terra. Giorni muti.

2

Notteri, un volo di braci
e sulle rive cenere, o terra
oleosa. Sonnecchiano navi alla fonda,
gli scogli non conoscono pace.

Ma dentro i cieli passano le frecce
rosate o si posano sull’acqua
di laguna. Sotto le torri di guardia e i tralicci
vegliano. Dove l’arco che le sferra?

3

È rimasto sul suolo un alone
tenue nella penombra del posteggio
sotterraneo. Un colore di cenere o terra
come una tunica smessa. Auto difettosa,
scarico? O forse l’ultimo angelo
ha preso il volo da qui, lasciando indietro
la sua ombra e ora stinto,
intangibile erra,
sordo alla pace e alla guerra,
perduto per sempre?

(Altrove il Collegio degli Angeli
non ha che finestre sprangate.)

4

Sarin in Siria, mar de lodo a Mocoa:
cadono gli innocenti
bambini. I loro corpi
giocosi adesso stanno come cenere,
o terra, su di te. Scompariranno
nel nulla in pochi giorni. E già i potenti
armano nuovi missili, carezzano
progetti e profitti di guerra.

Anfore sprofondate nella polvere
sopra il duplice mare di Tharros.

5

Victor vuole parlare
nella notte di Oristano
Victor vuole gridare
e mordersi la mano.

Cenere, o terra. Questa è la sua vita
che non ha lingua per essere detta.
Gialla rosa imperfetta,
rosa miseria sfinita.

Si inchina verso la terra
e ci ringrazia. Viene
dalla Nigeria. Con le unghie si strazia
la pelle. Ha la voce rotta

e spiritata. Afferra
la mano che gli tendo,
benedice. Poi scende
con la sua bicicletta nella notte.

E lì svapora.

*

Nota al testo
Cenere, o terra: serie di variazioni a partire da un verso dantesco (Purg., IX, 115: cenere, o terra che secca si cavi) dedicato all’angelo portiere del Purgatorio. Vi appaiono immagini, espressioni e toponimi soprattutto sardi : i notteri di 2, che sono i fenicotteri delle saline cagliaritane; il sito archeologico di Tharros (4), qui ricordato soprattutto per il suo tophet; il giovane nigeriano Victor, incontrato a Oristano (5); […] Fa eccezione il Collegio degli Angeli di 3, che si trova a Treviglio […]

[Immagine: Foto di An-My Lê (particolare)].

 

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