di Pietro Montorfani

 

[Presentiamo sei poesie di L’ombra del mondo, l’ultimo libro di poesia di Pietro Montorfani (Nino Aragno Editore, 2020). Le poesie sono tratte dalla sezione intitolata Gente che passa].

 

 

SAPSAN

 

Una donna bacia il padre

– poi scende – su una guancia.

Fiumi disegnano fiordi

tra Mosca e Gibilterra,

monti più che deserti, boschi

attraversati dai treni

fermi a tratti.

…………………Un libro viaggia

aperto su una pagina immortale.

 

*

 

DAUGAVA

 

Si scaldano al fuoco del mito

i crepuscoli di Curlandia,

accendono sguardi nervosi

nei figli che alternano il fiato.

 

Vicine e lontane, oltre il fiume

che flette nel cielo,

oltre i ponti, e gli archi,

dei viadotti ferroviari,

ruotano l’occhio di Sauron

le torri-sorelle di Stalin.

 

*

 

VARSAVIA

 

Pietre d’inciampo,

frammenti di muro (Praga,

Cracovia) e questa linea

la sola che segni ciò che fu ghetto

e non è più – abiezione

che ancora perdura, vive

dentro questo tempo

in un altro dove.

 

*

 

MODEL AGENCY

 

Occhi grigi a coppie e malinconici

su gambe lunghe più di quanto serva

percorrono l’Europa delle città

senza posare mai su campi e prati.

Parlano una lingua semplice ed impura,

paura li insegue, speranza li sprona,

a chi li fissa non ritornano

che un muro splendido.

 

*

 

FINISTERRE

 

Dopo un fatale andare

da nord a sud, da est a ovest,

lungo le rotte antiche

di carovane e santuari,

dopo un felice accorrere

di giorni pieni, di sere stanche

e silenziose, di fronte al muto stendersi

di una lontana spiaggia galiziana,

due ragazzi spengono il loro van

prima del temporale.

 

*

 

MONAGHAN

 

Nelle contee d’Irlanda

squadre di attempate pittrici

sciamano nude dal pontile

 

bianche come rane.

 

 

[Immagine: Riga, fiume Daugava].

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