di Valerio Cuccaroni

 

[E’ uscito da pochi giorni per Transeuropa Lucida tela, esordio in versi di Valerio Cuccaroni (postfazione di Lello Voce). Ne presentiamo alcuni testi, scelti dalle cinque sezioni del libro].

 

All’alba il sole non si leva,

non sorge: l’orizzonte

è il bordo di una carta

che scivola sull’altra.

 

In un poker cosmico

o una briscola terrestre

la terra ogni mattina

scivola sul cielo

 

e il segno atteso appare

non cuori non quadri

non fiori non picche

ma la fonte di tutti i colori.

 

Non ti lasci giocare

da quell’unico astro,

non aspetti l’incastro,

hai una scala stellare.

 

*

 

 

 

Il cuore è una stazione

 

Al figlio, che l’ha inventata

 

Il cuore è una stazione dei treni

che viaggiano per tutto il corpo

sulle rotaie, dentro arterie e vene.

 

I globuli rossi sono i passeggeri,

gli eritrociti, con leucociti e piastrine:

portano l’ossigeno dai polmoni

 

ai tessuti, e fluendo prendono

l’anidride carbonica in eccesso.

Ogni battito un nuovo viaggio.

 

*

 

Circo naturale

 

Nello spettacolo d’autunno gli alberi

indossano parrucche da pagliacci

rosse e gialle per l’applauso delle ali

in volo verso un’altra estate

e queste vostre risate sarcastiche

mentre state a guardarli denudarsi.

 

*

 

 

La ricamatrice*

 

Alla madre

 

Com’era ’guzo l’ago

e svejo e fino l’estro

inghiomata ’ntel vago

bianco udore de fresco

lino, el ricama’

de fuliga: è la bufa

del mare che traspare.

 

’Ntel sole era ’l canta’,

lindo, d’un canari’.

Colla testa smiciavi

(bassa e aspra) sbrega’

coi denti ’l punto

novo, per ripija’.

 

Ancona tuta ’ntorno

se era ariegiata!

Se sapeva de mare

dopo la fadigata!

 

  • Riscrittura in dialetto agontano dell’omonima poesia di Giorgio Caproni.

Glossario. Le parole italiane, nella pronuncia anconetana, subiscono fenomeni di troncamento (ricama’: ricamare), elisione (’l: il), scempiamento delle doppie (ariegiata: arieggiata), chiusura delle o in u (udore: odore). ’Guzo: aguzzo; inghiomata: raggomitolata; fuliga: fòlaga; bufa: spuma; ’ntel: nel; smiciavi: sbirciavi; sbrega’: sbregare, rompere; ripija’: ripigliare, ricominciare; fadigata: faticata.

 

*

 

Dedica*

 

Il suo valore e il piacere sperato

della dolce amicizia ti esortano

a sostenere qualsiasi fatica

e t’inducono a vegliare di notte

sereno in cerca di quali parole

e quale canto possano infine

stendere davanti alla sua mente

una chiara luce con cui si possa

esaminare a fondo l’occulto.

Quindi questo terrore dell’animo

e queste tenebre è necessario

che non i raggi del sole né lucide

frecce diurne dissolvano

ma forma e norma della natura.

 

  • Riscrittura di Tito Lucrezio Caro, De rerum natura, 1, 140-145.

 

[Immagine: Abelardo Morell, Tent-Camera Image on Ground: On Etretat Beach Looking at D’aval Cliffs, France2016].

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