di Florinda Fusco

 

[Esce oggi per Argolibri Il compleanno e altre opere, di Florinda Fusco, volume che raccoglie, oltre alla trilogia Tre opere (Linee, Il libro delle madonne scure, La Signora con l’ermellino), l’inedito Il compleanno, di cui presentiamo un estratto]

 

da IL COMPLEANNO

 

0.3

 

Sono

la mia

lingua,

un albero

che cresce

dalla

mia testa

durante

un pranzo

di famiglia.

Guardo

la tavola

imbandita

– bicchieri

assonnati

posate

come ossi

di animali

piatti

di porcellana

che scaldano

il dolore – .

Pendono

sui nostri

crani

gli addobbi

della festa.

I corpi

rigidi

intorno

al tavolo.

Una crepa

nel pavimento

– fili

di acqua

lentamente

sommergono

la stanza –

sala da pranzo

subacquea.

Le posate

si sollevano

dai piatti

ruotano

come pianeti

intorno

alle teste.

Vedo

gli invitati

come

da lenti

opache.

I nostri corpi

si appiattiscono

in una foto

di famiglia.

Con

una grossa forbice

ritaglio

il tavolo

e le figure

attorno.

Copro

la foto

con una macchia

di inchiostro

blu

e l’attacco

sull’album

di famiglia.

– Ci scrivo

sotto:

intervallo

dell’anima.

 

*

 

0.22

 

Nella casa

lunare

la tavola

senza invitati

è sempre

imbandita.

Nei piatti

brandelli

di memoria

serviti come

pezzi di animale.

Al centro

della stanza

cresce

un albero

di oggetti

sconosciuti,

raggiunge

la mia bocca

abisso dei morti

fino a coprirne

le vocali.

Qui

non

c’è

memoria

del rumore.

Solo

lo scricchiolio

delle posate.

Negli armadi

non ci sono

vestiti

né cappelli.

Il corpo

è un albero –

che indossa

una lunga

sottana

bianca

con i bordi

di merletto.

Residui

di polvere

terrestre

tra i capelli.

In un cofanetto

spille,

anelli,

orecchini

ghiacciati.

 

*

 

0.26

 

E

se

la terra

promessa

è quella

su cui

tutti

camminiamo,

su quel vassoio,

portatemi

un cielo

adesso.

1 thought on “Il compleanno e altre opere

  1. Florinda Fosco prometteva bene in gioventù. Linee era un buon libro che faceva presagire altro. Queste 3 poesie proposte sono deboli. L’incolonnamento sembra un tentativo di darsi una posa. Soluzioni grafiche e formali viste e riviste. Certo, tutto è già visto e rivisto. Tematica familiare, disincanto, io sono la mia lingua, intervallo dell’anima, portatemi un cielo, abisso dei morti, brandelli di memoria, il corpo è un albero… il frasario fatto dello stupore. Se dovete per forza scrivere andate fino in fondo, tentate, magari vi sfracellate ma tentate. Ma basta con la poesia di posa.

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