Le parole e le cose ospita opere letterarie, saggi brevi, recensioni, riflessioni sul presente: testi di natura diversa, ma uniti dal tentativo di parlare della realtà attraverso la letteratura e le arti. Abbiamo deciso di usare la rete perché i siti internet, nell’ultimo decennio, hanno oggettivamente cambiato i modi del dibattito culturale in Italia, ricreando uno spazio pubblico che le trasformazioni editoriali degli anni Ottanta e Novanta avevano distrutto. Questa apertura ha prodotto anche il suo rovescio: l’esibizionismo, alcuni interventi di bassa qualità, l’autopromozione narcisistica, la degenerazione dei dibattiti. Il nostro sito vorrebbe mantenere la vivacità del nuovo medium senza assecondarne le derive.

Le parole e le cose è uno spazio programmaticamente plurale. Non è un caso che sia così: la pluralità, la mancanza di riferimenti comuni sono inscritte nello spirito della nostra epoca, sono la nostra condizione di partenza. I collaboratori hanno storie personali, interessi culturali, stili di intervento diversi, e saranno responsabili solo di quello che scrivono in prima persona o di quello che pubblicano. E tuttavia vorremmo trovare e costruire, attraverso l’ascolto e il dialogo reciproco, alcuni temi, idee e spunti di riflessione comuni.

Il sito nasce in un momento drammatico della storia italiana ed europea, in mesi nei quali i conflitti che hanno attraversato gli ultimi trent’anni si sono cristallizzati e si stanno manifestando con violenza. Crediamo che la cultura debba cercare di capire, o almeno di rappresentare questo momento, senza murarsi nella difesa delle proprie eredità, e senza ridursi a gesti di negazione o indifferenza. È il tentativo di rispondere a una mutazione che ci investe e che ci riguarda tutti; è una forma di impegno elementare e necessaria.

 

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