di Alberto Comparini

 

[Questa suite di Alberto Comparini è inedita: in questi versi formalmente scolpiti Comparini costringe in un unico organismo poesia e blocchi di prosa (ciascuno di nove righe esatte), il tono refertuale e tecnico del primo testo e quello lirico della bella traduzione da Celan (Aubade), le raccomandazioni mediche dell’oncologo per affrontare «il male oscuro» e la ribellione istintiva e liberatoria del sesso in ospedale. Buona lettura (mg)].

 

vor mein

wetterleuchtendes Knie

kommt die Hand zu stehn,

mit der du

übers Aug fuhrst

 

0.

 

la diplopia consiste nella visione

sdoppiata di un oggetto singolo

 

la proiezione dell’immagine

sulla retina interessa un occhio

 

non corrisponde all’immagine

sulla retina dell’altro occhio

 

per curare la visione doppia

è necessario trovare la causa

 

si può intervenire tra i rimedi

c’è l’uso delle lenti a contatto

 

bisogna abbinarlo a una terapia

adeguata per i casi più gravi

 

*

 

 

 

 

 

 

 

*

 

0.

 

alle dimissioni ricevi il foglio di uscita

le raccomandazioni dell’oncologo sono

precise la morte appartiene alle tue ossa

può ritirare il referto al banco dei pegni

c’è la coda delle famiglie dei superstiti

sono confusi genitore uno genitore due

si esprimono in dialetto pregano a gesti

gli infermieri di vedere i resti dei propri

figli fate in fretta non resta molto tempo

per ridurre la diffusione del male potete

stare insieme sul pianerottolo in silenzio

 

1.

 

la superficie calpestabile è lunga

quanto la stampella e la tua spalla

in sala d’attesa sul métro per strada

riesci ad assecondare il mio peso

in eccesso l’avrai sentito premere

con forza un’iniezione di cemento

costa meno di una metastasi ossea

i marcatori del sangue sono stabili

vicino al tuo corpo non posso più

cadere le impronte dei tuoi piedi

riempiono il vuoto del ginocchio

 

2.

 

si è fatto tardi nella camera la luce artificiale

dello smartphone accende il tuo volto disteso

non ha bisogno di ulteriori spiegazioni i versi

si ripetono per trenta minuti non mi respingi

le incertezze le cicatrici la forza di stringerti

le mani al collo quell’eiaculazione ritardata

sul tuo seno è l’effetto dei farmaci ti fidi mi

lasci i segni delle prime volte sulla schiena

non senti tra i jeans l’imbarazzo dei calzini

la gonna aderente ai collant smagliati dove

sono i tuoi occhi color palude sono miopi

 

3.

 

salutare il male oscuro i modi non indicativi

le bestemmie contro la LOA come facciamo

con l’aereo l’albergo l’ultimo ciclo di terapia

non importa il ritardo la riduzione del tempo

adesso i nostri mignoli hanno la stessa misura

 

*

 

Aubade

 

Solo nel buio mi dichiaro a te.

È nei tuoi corni che si accumula la luce.

Come un animale fiutano l’aurora

il tuo occhio e il mio davanti alla soglia di lacrime.

 

Superi con un salto l’ora che è appena sorta.

Ora ci inginocchiamo e possiamo piangere..

Di dolore la mia brocca è già traboccante –

e le lacrime pure loro scorrono nelle mie.

 

Negli incendi di rose tu chiami, l’oscuro,

il buio che è laggiù e la luce che rimane..

Finché il mio cuore trema nelle tue mani…

Solo nel buio mi dichiaro a te.

 

[Immagine: Opera di Gerard Richter].

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