di Stefano Bottero

 

[E’ uscito da poco per Industria & Letteratura Notturno formale, di Stefano Bottero, con le fotografie di Nerina Toci. Ne proponiamo sette testi].

 

drogarti solo per capire
le ragioni i cani che hai smarrito
nell’inutile che avevi – dentro
carie
che ti tengono sveglio.

 

adesso – è una gara di resistenza.
leccarti
………….per indicarti dove sono le mie ferite.

 

*

 

 

trascurare l’urgente

 

gli occhi socchiusi –
recepire l’alcohol come chiavi di casa il canto
delle iene
……………..la vita breve dei tuoi accendini.

 

*

 

 

io non ho più mani.
…………………………..fretta
di camminarti in gola come
scale – quando è tardi
rame
…………………………..sottratto ai cavi.

 

Bianca – il tuo sangue non ha direttive
domani non c’è.

 

*

 

 

nel tempo che resta
perderemo il segno l’inarcarsi improvviso
…………………………..…………………………..delle dita
senza conseguenze – assuefazioni
oggetti in disuso.

 

attardarsi –
la tua andatura mi occupa le braccia.

 

*

 

 

re: san Stae

termineremo per consumazione.
questo è l’opposto della claustrofobia, schiudersi – al vuoto che ti nasce dentro
dopo aver dato di stomaco.

 

sedie –
…………………………..nascondersi.

 

*

 

 

è troppo tardi per tornare a casa.
obliterare
vestiti per gioco come segnalibri
rimandare il momento in cui ti spegni.

 

mi toglierò il ghiaccio dai capelli,
ti dirò che il corpo non significa niente.

 

*

 

 

ti aspettano soltanto cose immobili
oltre il limite di corridoi dove
…………………………..la colpa fiorisce
e la tua assenza è breve come fuochi artificiali
aritmie a cui appartieni fino al punto in cui
te ne vai via

 

a cullarmi in nuove aspettative.

 

[Immagine: Nerina Toci, Untitled 2020].

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