di Luciano Neri
[E’ uscito da poco per Scalpendi Upday, di Luciano Neri. Proponiamo una scelta di testi].
1)
Da sud-est arriva un piccolo yacht bianco che emette due suoni acuti, mentre il motoscafo girovaga a una certa velocità tra la fila delle boe arancioni e le imbarcazioni ormeggiate. Un altro catamarano di piccole dimensioni ha quasi raggiunto da sud-est lo yacht che avanza a bassi giri spurgando acqua da un lato della chiglia in spume bianche, nel traffico incrocia uno yacht di forma dinamica appuntita secondo i modelli di ultima generazione dell’industria navale, un uomo sul canotto, con una maglietta bianca, dirige le imbarcazioni a collocarsi con i cenni del braccio in una certa posizione rispetto alla riva e al molo e invita lo yacht ad arretrare verso le rocce.
2)
Un uomo a dorso nudo si accende una sigaretta e si guarda intorno per scovare qualcuno che lo sta raggiungendo, poi si rivolge verso il mare e si accorge di alcuni bagnanti che emergono solo con le teste entro il perimetro delimitato dalle boe arancioni, poi si siede insieme a una donna che sta stappando una fanta e le offre una brioche staccandone un pezzo da un sacchetto bianco di carta infilando la mano, mentre il cicaleccio modula ancora il suo timbro sonoro, ora insistente e immutato per qualche minuto, ora ellittico per una frazione di secondo. Appare adesso su Huffpost.it il via libera al farmaco per il suicidio assistito e se ne discute dei limiti umani biologici alla sofferenza fisica e mentale mentre di quella spirituale non è dato sapere.
3)
La donna al tavolino approfondisce alcuni argomenti rispetto al libro che sta leggendo sui pericoli della filosofia e sul suo futuro incerto, se non proprio compromesso, di questa disciplina del pensiero rispetto alle cose della natura secondo l’opinione di Husserl, mentre uno che assomiglia a Osama Bin Laden da giovane, con un turbante e la barba, con spessi pantaloni grigi, attraversa a passo veloce la spiaggia, e uno che assomiglia ad Adriano Galliani sta fermo al bancone del bar, in piedi, che è l’unico della spiaggia insieme al ristorante, in attesa di essere servito. Intanto un bambino fuoriesce vestito dall’acqua e si avvolge il corpo minuto in un asciugamano della Ferrari, mentre un altro bambino, con un costume hawaiano, con le palme disegnate simili a quelle vicine agli oleandri e alle buganvillee, raggiunge un tavolo dalla spiaggia indossando una maglietta bianca del Real Madrid e sorride a qualcuno prima di scappare via.
4)
Una che sembra Mara Carfagna parla italiano, non si capisce cosa stia esprimendo ma parla quella lingua a pochi metri di distanza, sulla passerella dalla spiaggia, e si dirige in compagnia di un uomo distinto verso il ristorante, lui esibisce una certa eleganza matura mentre lei indossa ciabatte infradito, un pareo, le unghie dei piedi smaltate di bianco, le gambe abbronzate e affusolate, una canottiera bianca con il disegno a ricamo di un occhio a cerchi concentrici verso la pupilla punteggiata di perline, un ampio cappello di paglia sfrangiato, in lontananza si sentono i latrati di almeno due o più cani in combattimento, che abbaiano interrompendo il cicaleccio per un attimo, mentre un vascello che sta raggiungendo il perimetro tra le altre imbarcazioni ormeggiate libera un prolungato suono laconico.
5)
Al momento sono otto le imbarcazioni immobili sotto il sole, le cicale che non si arrendono ancora si materializzano dall’altra parte della baia. Una è ormeggiata nei pressi del molo e ondeggia, il mare è meno increspato di prima. Una piccola imbarcazione a motore ha lasciato la baia di soppiatto dando la poppa a tutte le altre che sono ferme, alcune persone attendono sulle rocce del molo, in cima a delle scalette, un ombrellone azzurro è affiancato a quello a spicchi blu e bianchi che è rimasto aperto da ore, forse dal giorno prima, il signore che si riparava sotto ne ha abbandonato la sedia, una moto d’acqua con due persone va avanti e indietro oltre la linea delle imbarcazioni, una simil-goletta con tre ampie velature triangolari sta salpando retrocedendo verso il molo, la moto d’acqua si insinua, prende il largo e poi ritorna a incunearsi complice un mare ancora meno increspato, la barca a console centrale si muove e ondeggia come alla deriva, passano contemporaneamente, uno più lontano e l’altra più vicina, un cargo mercantile e una finta goletta con a bordo dei nuovi escursionisti, la barca che sembrava destinata alla deriva fa un giro su sé stessa di trecentosessanta gradi mentre un ragazzo rema in piedi controcorrente verso il molo come su una piroga indigena.
6)
Si discute delle voci lontane in prossimità delle sdraio che si sottraggono alla fiamma della candela, a margine dell’ingenuità paesaggistica degli antichi della poesia sentimentale che alberga nelle pagine da qualche secolo allo stesso modo emotiva, come è adesso la stessa identica situazione del quadro quando il sole si abbassa e muta da bianco a rossastro, il fascio di luce cambia il riflesso dell’acqua che si sposta verso le rocce, mentre al tavolo del ristorante si incrociano gli ultimi bagnanti che lasciano la spiaggia, la piazza della chiesa si svuota, il sole rossastro raggiunge i profili montuosi.
7)
Un uomo alla prua di un catamarano rivolto a ponente fa esercizi di risveglio per la forma fisica, porta il mento prima verso la spalla destra e poi verso la spalla sinistra, successivamente porta il mento in alto verso il cielo e in basso verso il petto, poi con la mano sinistra aiuta a portare l’orecchio sinistro verso la spalla sinistra e poi ripete con la parte destra, e poi ripete i movimenti della serie mantenendo le posizioni raggiunte per qualche minuto. Un altro sul catamarano di fronte, a poppa, ripete gli stessi esercizi con un tempo inferiore e variando la serie dei piegamenti sulle gambe, della torsione del torace, ripartendo dalla posizione quadrupedica, portando il mento verso il petto e contraendo leggermente gli addominali, successivamente assumendo la posizione opposta all’altro del catamarano, incrociando insieme la schiena e portando lo sguardo verso le nuvole, fino a cinque-sei volte, e mantenendo la forma della posizione raggiunta per almeno un minuto fino al cambio di movimento, e avvertendo il beneficio di una sensazione prolungata sulla colonna vertebrale.
[Immagine: Foto di Christian Chaize].