di Andrea De Alberti
[Esce in questi giorni per Industria&Letteratura La rimozione del conflitto, il nuovo libro di poesia di Andrea De Alberti. Ne pubblichiamo alcuni testi].
Esiste un tipo di lontananza
che disciplina l’esistenza,
oppure Dio, come scrive sant’Agostino,
minaccia i discendenti di gravarli
con i peccati dei loro genitori,
fino alla terza o quarta generazione.
A forza di cercare strade
obbliga un albero a fiorire.
Da ragazzo pensa le cose in grande.
Decide di allevare libri a terra.
*
Scrive di notte una lettera:
Caro papà,
forse ti sei perso il mio periodo migliore,
è cambiato tutto quel giorno in cui alla televisione,
per caso, passarono la finale dei duecento,
Mennea a Mosca nel 1980 e la voce del telecronista:
recupera recupera recupera recupera.
In questi anni per me tu sei stato
quel telecronista.
*
Si è capito che voleva leggere un luogo
e dopo si è dimenticata di scrivere qualcosa,
poi un giorno a marzo ha raccolto le prime viole
sulla riva di un fosso che sembrava una fogna,
le ha portate in cucina
e mentre faceva le pulizie di casa
ogni tanto si girava per vedere
se durava questa storia passeggera.
Succedeva sul suo diario,
aveva annotato questo appunto
delle viole che non morivano mai.
*
Guarda alla televisione balene spiaggiate,
il cavallo di Torino e non ci sono conseguenze diverse.
Quando esce dalla doccia
si asciuga per prima cosa i capelli.
Da ragazzi pensiamo le cose in grande,
ci aggrappiamo a una speranza,
a un desiderio,
tutto ha propriamente inizio quando
un galleggiante nella testa sprofonda con la pioggia.
La nostra capacità produttiva
si basa sulle immagini che ci sollecitano
a ricordare un livello sotterraneo
di innocenza.
Si basa su cosa avevano i nostri genitori
in un particolare giorno,
su un approfondimento del ricordo,
su cosa voleva diventare nostro padre da grande,
se davvero non aveva studiato tanto per guadagnare
più in fretta,
se tremava dietro i muri spessi,
se la vera felicità era in una foto diversa,
quando si difendeva con la dimenticanza
oppure ci lavorava quotidianamente
per dimenticarla.
*
Gli zeri sono belli,
hanno il guscio svuotato
di una lumaca.
I soldi fanno la bava.
Se nell’aldilà
ci sono andate miliardi di persone,
allora l’aldilà è un luogo sporco,
è una latrina di campagna.
Adesso ditemi:
“C’è una salvezza
dove sta per accadere a tutti la stessa cosa?”