di Matteo Meloni

 

[E’ appena uscito, nella collana “Lyra giovani” diretta da Franco Buffoni, La danza degli aironi, di Matteo Meloni. Ne proponiamo alcuni testi].

 

 

 

Litolatrie

 

 

Siamo minerali che camminano e parlano

Vladimir Vernandsky

 

I.

 

 

Stamattina il sole è sulla linea,

l’inverno nei suoi giorni più obliqui.

 

Un tempo nelle valli gli antenati

affilavano la pietra, scuotevano

i tronchi sulle orme dell’orsa.

 

Queste pietre hanno visto il furore

di una madre il suo fuoco

imprigionato nella selce.

 

 

II.

 

 

Non è dal fiume che temevano la piena.

 

In primavera le donne addobbavano

i frassini, sfregavano i legni

sulle coppelle nella roccia.

 

E la luna iniziava la danza dell’acqua

il travaglio nel grembo

arido delle miniere.

 

 

 

 

III.

 

 

Era uno stambecco bianco,

l’ultimo protetto dal nevaio.

 

Sarà la sua pelle distesa

su lastre di quarzite lo spirito

buono della guglia. Veglierà

sui neonati, terrà le bambine

lontane dai lupi gli anziani

al riparo dal vento.

 

Anche quando un crepuscolo

di tende vi nasconde nella luce

e fuori il branco si avvicina.

 

 

 

 

*

 

 

Talvolta protetti dai rami

preferiamo l’erranza

i percorsi di caccia del paleolitico.

 

Camminiamo per ore

come anime monche,

spiriti solitari.

 

 

*

 

 

Le formiche sull’acero difendono

gli afidi dai predatori.

 

Accade alla luce del giorno

in un pubblico scambio rituale.

 

Poi muschi felci e licheni,

le vite proibite degli altri.

 

*

 

 

Nel legno putrefatto che sfarina

le api carpentieri

costruiscono città.

 

Noi come il bostrico del peccio

scaviamo nella mente gallerie.

 

 

*

 

 

Le pietre da sempre

solamente muoiono.

 

Sul sentiero di lato c’è un masso

coperto da un giallo

sudario di licheni.

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