di Serena Mansueto

 

[Esce in questi giorni per L’arcolaio la raccolta La statua inesistenza di Serena Mansueto. Ne presentiamo cinque testi]

esteriore n. 1

 

 

Abbiamo guardato i nostri volti, i sogni

dentro ai chicchi di giugno. È stato

semplice sgranare ogni volontà andare

dentro la noce galleggiare nelle pozze

 

sotto la pelle. Hanno opposto resistenza

il fico d’india sul ciglione, la crepa issata

sul pane. La stagione stava per accadere

tutta dentro al tronco.

 

*

 

interiore n.3

 

Sentire un fischio, un pizzico

all’angolo dell’anca, diluvio sottopelle

gli strati di fame sulla lingua.

 

L’ovulo scivolato nel corridoio guarda dall’oblò

il ventre acceso. Non si elude la regola natura

              non si afferra la pioggia dal terreno.

 

Domani – legando il lampo sconosciuto al morso del desiderio –

si dirà in quale attimo si fa doppia la vita?

 

*

 

esteriore n.2

 

Nella sordità del pomeriggio

le persiane allineate

il vento disposto in ordine sui prati

gli occhi chiusi nella grotta del corpo

entri nello spacco del terreno

in questa spiritosa accozzaglia

pensando forse a qualche mio granello

di splendore.

 

Provoca fame la gioia perforante sulle dita

nell’attimo in cui il sole

sa camminare nelle vene

e non sa cosa succede all’acqua

che si riscalda

prepara una nuova materia cellulare.

 

*

interiore n.4

  

Sempre di giorno

– sempre – anche di notte

e sorda e muta la catena si scioglie

rotea in una nuova forma.

 

Compone lo stato osseo dal guscio

di luce, una primavera più interiore.

 

È un laboratorio nella pancia, ricostruisce noi

le stoffe combinate dei corpi

gli ingredienti

antenati delle ossa, tutte le formule

predette.

*

 

esteriore n. 3

 

 

È nel buio che si formano le stelle

 

ma compaiono belve umide di paura

contano la somma dei peccati

la storia raccontata e i malati di errori.

 

Il bulbo è già portatore sano del futuro

sbagliato

 

le colpe dei padri ricadranno sui figli.

 

[Immagine: Carolyn Carr, Ground Flowers no. 3, 2018]

1 thought on “La statua inesistenza

  1. Si prefigura come un bel percorso poetico, con doppia chiave (esteriore/interiore).
    Complimenti, Serena!
    Buon cammino a questa tua creatura!

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