di Riccardo Socci

 

[Esce in questi giorni per la collana “novecento/duemila” diretta da Diego Bertelli e Raoul Bruni per Le Lettere Al risveglio c’è un lenzuolo, il nuovo libro di Riccardo Socci (prefazione di Claudia Crocco). Ne proponiamo alcuni testi].

 

Ogni malattia è contagiosa in qualche forma, una massa

che curva lo spazio attorno al tavolo della cucina

e sopra il tavolo i discorsi. Odia la metafora

vorrebbe dire che le cose stanno così

fisicamente. Pensa al poeta morto da poco

come un amico lontano con il guasto

alla guaina mielinica quando scrive che il suo braccio

forse non esiste. Conosce un uomo

con gli stessi dubbi, ha visto di cosa parla il testo

finito il pranzo sale i gradini con il corrimano

si mette sopra il letto come si appoggia qualcosa

sul mobile accanto alla porta di casa per uscire

dimenticare ciò che si è appoggiato.

 

***

 

Di tanto in tanto ha bisogno di scopare sembra male

dirlo. Si masturba sotto il lenzuolo al riparo

dall’aria condizionata conserva i video delle eiaculazioni

nel telefono come un dispetto. I down non possono

riprodursi tranne rare eccezioni ma molti vorrebbero.

Immagina un posto pieno di handicappati

che si fecondano a vicenda, passano i giorni

a scopare un posto in cui la natura è meno precisa

che qui. Ci sono palazzi, interazioni fra cellule

sbagliate, li abbracciano parole che si ripetono

prima di dormire. Quando il cielo si annuvola

una struttura protegge gli handicappati dalla pioggia

la sezione calcolata al millimetro i mobili su misura

la pianta vista dall’alto nella mente del creatore lo pensa

felice sopra quanto accade, come è stato per lui.

 

***

 

Erano seduti intorno al tavolo per la riunione di famiglia, le loro vite

sembrava che dovessero cambiare, il rapporto insanabile mancavano

pezzi come accade nei racconti, poi tutto è finito in un nulla di fatto

non ne hanno più parlato. A distanza di molti anni ignora

quale ricordo abbiano gli altri di quel momento

la scelta che avrebbe dovuto prendere anche quella sembrava naturale

cosa cercano gli occhi quando hanno paura

indossava un maglione rosa che oggi l’uomo indossa uscendo il mattino

dalle coperte, se c’è freddo nella casa e un pensiero come il buio

scende prima di lui le scale.

 

***

 

 

I medici sembrano oracoli accanto ai monitor accesi, non ha capito

molto di quanto dicevano ma questo sì. A un certo punto le persone

diventano i farmaci che assumono. Cosa possono fare

nella mente dell’uomo la propria vita, quelle che vede attorno

cosa possono cambiare gli altri il tappo di plastica che ogni tanto

lascia sul cartone del brodo per sentirsi in colpa. Più di tutti

odia i dentisti, rovinano il mondo perché credono di essere qualcosa

che non sono, questa notte gli appariranno in sogno

un laboratorio enorme, una lettiga in metallo vuota e i chimici

che inseriscono nelle pillole ciò che hanno appreso, stampano i nomi

sulle etichette cosa cazzo significa ocrelizumab, avranno gli occhi

gialli anch’essi, il latte con i biscotti dentro le colazioni dell’infanzia

idee qualunque per vivere più vicini più tranquilli il giorno di riposo.

O forse è vero quando l’uomo lo attende nel giardino pieno di zanzare

il figlio arriva per tagliargli i capelli, sono insieme due teste rasate

che a volte si guardano sorridere.

 

***

 

Quando ha visto per la prima volta una persona morire aveva vent’anni

il respiro sempre più breve dal corpo appiattito sotto il lenzuolo bianco

di un ospedale, nella sedia accanto un altro uomo in silenzio

quanta pioggia in aprile un temporale forte nel parcheggio e senza pause

stava leggendo un libro che adesso non ricorda

la morte accadeva oltre le pagine.

 

***

 

La televisione così alta che le parole non arrivano alla mente

cosa dicono muovendo le labbra i personaggi o le pagine di un libro

colpire le gambe, il tavolo vicino alla poltrona poi ancora le gambe

colpire è forse un modo soltanto per esistere

con il corpo nello spazio. Dal macellaio un bambino ha imparato

da poco a camminare, faceva lo stesso sbattendo i pugni su tutto

la vetrina per proteggere i pezzi di carne rossa

sembravano contenti i genitori nella casa i colpi hanno origine

da una zona inaccessibile dell’encefalo, svegliatevi adesso gambe

c’è un mondo che l’uomo non vuole da attraversare.

 

 

[Immagine: Mona Kuhn, Fault, 2012-2013 (particolare)].

 

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