[Due anni fa moriva  Francesco Orlando, uno dei maggiori critici letterari italiani del secondo Novecento. Nato a Palermo, laureato in giurisprudenza, era stato allievo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che gli impartì delle lezioni private di storia della letteratura inglese e francese, e gli trasmise una cultura letteraria vastissima e cosmopolita. Orlando ha insegnato letteratura francese alla Scuola Normale Superiore, all’Università di Napoli, all’Università di Venezia e all’Università di Pisa. È stato titolare della prima cattedra italiana di Teoria della letteratura. Le sue opere principali sono il ciclo di saggi dedicati all’elaborazione di una teoria freudiana della letteratura (Lettura freudiana della Phèdre, 1971; Per una teoria freudiana della letteratura, 1973; Lettura freudiana del Misanthrope, 1979; Illuminismo e retorica freudiana, 1982; poi ripubblicati, nel corso degli anni Novanta, col titolo Letteratura, ragione, represso) e il saggio di critica tematica Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura (1993-94). Orlando ha scritto anche su Tomasi di Lampedusa (Ricordo di Lampedusa, 1963; Da distanze diverse, 1996; L’intimità e la storia, 1998) e sulla musica e sul teatro musicale, in particolare sull’opera di Wagner. Alcuni dei suoi saggi brevi sono raccolti nel volume Le costanti e le varianti (1983).  L’ultimo suo libro pubblicato è un romanzo, La doppia seduzione (2010).

Per ricordare Francesco Orlando, e per far conoscere la sua figura e la sua opera a chi non ha avuto la fortuna di incontrarlo o di ascoltarlo, pubblico due video che restituiscono, in parte, il fascino delle sue lezioni e delle sue conferenze. Il primo è un’intervista che Orlando ha concesso a Roberto Andò e nella quale parla della propria formazione e dei rapporti con Lampedusa; il secondo è un’intervista che Orlando ha concesso, nel luglio del 2009, a Federico Pianzola e Alessandra Diazzi per la rivista «Enthymema», e nella quale parla della propria teoria della letteratura (gm)].

Roberto Andò, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Francesco Orlando. Autoritratto di intellettuale a Palermo

Conversazione con Francesco Orlando, a cura di Federico Pianzola e Alessandra Diazzi

4 thoughts on “Per Francesco Orlando

  1. “Nel lungo poema tramandato come classico per millenni, o in una frase pronunciata una volta in privato e che nessuno registra, ringraziamo lo stesso tipo di discorso: quello che reca istituzionalmente in sé – anche quando scaturisce dalle circostanze di realtà più soffocanti – non soltanto una illuminazione di verità ma anche un barlume di festa. Esso può molto aiutare gli uomini affinché,- con le parole di Freud che sono contento di citare una seconda volta, – «connettano a tal punto la loro vita a quella degli altri, riescano a identificarsi con gli altri così intimamente, che l’accorciamento della durata vitale propria risulti sormontabile». Se questo in particolare è vero, il piacere procurato dalla letteratura ha una utilità ben più durevole per gli uomini che non le scappatoie infide del lapsus, le difese penose del sintomo e gli appagamenti allucinatori del sogno.” (F. Orlando, Per una teoria freudiana della letteratura).

    “Gli uomini possono morire senza angoscia se sanno che ciò che amano è protetto dalla miseria e dall’oblio”. (E. Marcuse, Eros e civiltà)

  2. Scritto proprio in questi giorni e non importa dove:

    “perché nel far ciò, ci si rammenta che siamo morituri, anzi che si sta già morendo, che si finirà nel buio (o nel nulla). Proprio com’è capitato a queste parole in disuso (anzi «desuete»: così ci ricordiamo anche del lavoro raffinato di un critico sensibile come Francesco Orlando[3]) o rare o per dotti (come dicono i dizionari).”

    [3] Cfr. Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura. Rovine, reliquie, rarità, robaccia, luoghi inabitati e tesori nascosti. Einaudi, Torino 1997.

  3. Orlando potrebbe essere ricordato per ben sette volte, facendo di questo post – assai carico e di passerella – sette puntate, ogni video un post. Da lettore trarrei giovamento e il “richiamo” sarebbe efficace. Che ne dite?

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