Come gli accidiosi. Il giovane Beckett

di Ivan Tassi Nel marzo del 1985, quattro anni prima della morte, Samuel Beckett rilasciò l’autorizzazione a divulgare la sua corrispondenza, raccomandando a Martha Dow Fehsenfeld, curatrice della pubblicazione, di restringerla ai brani che avessero “attinenza” con il suo lavoro di scrittore. Sarebbero, a questo proposito, soprattutto le missive indirizzate all’amico

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Acqua viva

di Clarice Lispector [Poche settimane fa Adelphi ha pubblicato la traduzione di Água viva (1973), di Clarice Lispector, a cura di Roberto Francavilla. Nel testo che segue si riporta la traduzione, per gentile concessione della casa editrice, la versione originale delle prime pagine e una nota di Roberto Francavilla preparata

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Garboli: l’ultimo e il primo

di Paolo Gervasi Cesare Garboli è stato un avaro custode della propria scrittura: solo una piccola porzione dei suoi articoli e interventi, o degli scritti legati all’attività editoriale, ha superato l’occasionalità ed è stata raccolta in volume. Il libro recentemente pubblicato da Adelphi e curato da Laura Desideri e Domenico Scarpa,

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Il ritorno di Parise

di Niccolò Scaffai [Una prima versione di questo articolo è uscita su «Alias»] Avevamo perso di vista Parise. Non parlo delle sue opere, quasi classici sempre letti, o citati, come Il prete bello, il romanzo del ’54 che consacrò il successo dello scrittore vicentino, allora venticinquenne; o come le due serie

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Le Vite minuscole di Pierre Michon

di Pierluigi Pellini [Una versione abbreviata di questo articolo è uscita su «Alias»]. La nutrita e variegata antologia di biografie letterarie, in varia misura romanzate, curata da Alexandre Gefen, e uscita per Gallimard nel 2014, nella collana «Folio Classique», Vies imaginaires, ha sancito il definitivo superamento del discredito in cui le

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