Poesia a intervalli

di Paolo Febbraro   Adesso che è morta, la poesia va a gonfie vele. Poche vele, in verità: poiché la maggior parte delle attività umane, compresa la scrittura, va a motore. Così, quelle vele sono gonfie di venti, i navigli scivolano sull’acqua fra il tiraggio del sartiame e lo sbattere

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