Allegra indigestione di anime morte: su “I morti non muoiono” di Jim Jarmusch
di Antonio Tricomi L’intento è chiaro: mettere la propria poetica surrealista – sempre incline a evocative demistificazioni, sottilmente parodistiche, di quelle narrazioni e forme di vita dominanti cui essa è solita contrapporre, con squisito garbo, l’elegiaca, minimalista epopea di perlopiù stralunate esistenze marginali – al servizio di una pur
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