Su “Lettere a Valentinov” di Gabriele Frasca
di Fabrizio Bondi E spesso mi domando se per caso persino con le palpebre sbarrate non sia successo che prendemmo sonno in tutto quel trambusto e che magari nemmeno sia trascorso senza scampo il tempo che ci assolse dall’attesa di chi credemmo quella notte stessa di scorgere piegato dal
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