di Rino Genovese [Questo articolo è uscito sul sito di «Il Ponte»] L’ultimo psicodramma intorno al jobs act e alla prospettiva di un’ulteriore sterilizzazione dell’articolo 18, dopo quella già attuata dal governo Monti, lo ha dimostrato: una parte del Pd – sarà per risentimento, sarà per intima convinzione – resiste alla prospettiva di vedere il
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di Giancarlo Scarpari [Questo intervento è uscito sul numero 3 di «Il Ponte» (marzo 2014)]. Il 10.12.2013, commentando sul «Corriere» Il trionfo di Matteo Renzi, Angelo Panebianco poteva tirare un sospiro di sollievo ed esclamare convinto: «oggi il Pci è davvero finito»; poi, con una punta di rammarico, aggiungeva che il processo non
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di Mauro Piras I grillini diventano sempre più come Berlusconi. Non nel senso della volgarità, sarebbe un’osservazione ingenerosa. In questo, nell’uso sistematico della violenza verbale come strumento di lotta politica, sono in continuità con la Lega e Forza Italia, ma si sa, non vale la pena di sottolinearlo; sono solo
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di Rino Genovese Matteo Renzi si sta preparando a perdere le prossime elezioni. Domani potrebbe apparirci addirittura brillante il deludente risultato ottenuto da Bersani l’anno scorso. La ragione di ciò è presto detta: Renzi si è infilato nel tunnel lunghissimo delle cosiddette riforme alla cui fine non c’è alcuno sbocco
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di Ida Dominijanni [Questo intervento è uscito sul sito di Ida Dominijanni]. E’ dura da dire, visto lo stato in cui ogni giorno il Pd mostra di versare, eppure anche stavolta, alla fine, il principale erede della defunta democrazia dei partiti è riuscito ad allestire un congresso ”vero”, con contenuti,
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di Mauro Piras Da più di un secolo, forse già dalla crisi di fine Ottocento, due sono i mali politici dell’Italia: una classe dirigente sempre incline, in momenti di tensione sociale, a percorrere vie che sfuggono alla legittimazione democratica, a cercare compromessi o soluzioni di vertice che salvino equilibri sociali
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di Rino Genovese [Questo articolo è uscito su «Il ponte»]. Sono radicalmente contrario alle primarie. E provo a spiegare perché. Anzitutto, come nascono le primarie in Italia? Le volle Romano Prodi, che non aveva alcun partito alle spalle e, in quei tempi che sembrano ormai lontani, guidava una variegata coalizione
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