Una società civilissima e balcanizzata. Sul politicamente corretto a partire da un libro recente

di Daniele Lo Vetere Il nome ormai automaticamente associato al genere della “critica al politicamente corretto” è quello di Robert Hughes.[i] È lecito chiedersi se Jonathan Friedman, autore di un Politicamente corretto che esce contemporaneamente in edizione inglese e italiana (Meltemi, 2018) ne diventerà il nuovo eroe eponimo. Hughes ambiva

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Archeologia del politicamente corretto

di Arnaldo Testi [Questo articolo è uscito su Short Cuts America]. Dall’inizio degli anni Novanta, nel discorso pubblico americano, i termini «politically correct» e «political correctness» fanno parte del lessico politico-ideologico della destra. Definivano (e definiscono) idee, atteggiamenti, approcci culturali conformi a una supposta ortodossia progressista – radical o liberal

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