Intellettuali e verità. Una variazione su Robert N. Bellah e Pier Paolo Pasolini
di Matteo Bortolini Quanta differenza può sussistere tra ciò che si professa scrivendo e ciò che si fa di sé (e degli altri) per mantenere una certa credibilità? Siamo sicuri che il kantiano di grido applichi sempre, caschi il mondo, l’imperativo categorico? Com’è possibile che il valido esegeta dell’Etica
Continua a leggere