di Charles Simic
[Esce oggi in libreria per le edizioni Tlon la raccolta di poesie inedite di Charles Simic, Avvicinati e ascolta, nella traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan. Pubblichiamo sette testi tratti dal volume per gentile concessione dell’editore]
Avvicinati e ascolta
Sono nato – non so a che ora –
mi hanno dato una pacca sul sedere
e mi hanno passato in lacrime
a uno morto da parecchi anni, in una nazione
che non è più sulle carte geografiche,
dove come una foglia su un albero,
la bella stagione finita,
ho vorticato cadendo a terra
quasi senza fare rumore
perché il vento mi portasse lontano
benedetto o maledetto – chi può dirlo?
Non me ne preoccupo più
dato che ho sentito parlare
di una signora cieca chiamata Giustizia
disposta ad ascoltare i problemi di chiunque,
ma non so dove trovarla
per chiederle il motivo
per cui il mondo certi giorni mi tratta bene
e altri giorni male. Comunque mai e poi mai
sarei il primo a darle contro.
Cieca com’è, poveretta,
se la cava meglio che può.
Come Closer and Listen
I was born – don’t know the hour –
Slapped on the ass
And handed over crying
To someone many years dead
In a country no longer on a map,
Where like a leaf in a tree;
The fair weather gone,
I twirled around and fell to the ground
With barely a sound
For the wind to carry me away
Blessed or cursed – who is to say?
I no longer fret about it,
Since I’ve heard people talk
Of a blind lady called Justice
Eager to hear everyone’s troubles,
But don’t know where to find her
And ask her the reason
The world treats me some days well,
Some days ill. Still, I’d never
Be the first to blame her.
Blind as she is, poor thing,
She does the best she can.
*
Camminare nel cielo
Molto lutto ci attende, amici miei.
Da questo giorno in poi
metteremo alla prova la nostra sorte
come l’uomo che tende un filo
tra due grattacieli,
e che ci si incammina sopra
con in mano un ombrello aperto
che il vento gli potrebbe strappare
quando è a metà del tragitto,
per poi divertirsi
a sbatterlo su muri e finestre.
Probabile che ci dimentichiamo dell’uomo
che lassù agita le braccia
come uno spaventapasseri nella tempesta.
Skywalking
Much grief awaits us, friends.
From this day on
We’ll be testing our luck
Like a man stretching a wire
Between two skyscrapers,
Who sets out to walk on it
Carrying an open umbrella
Which the wind may snatch away
When he is halfway,
And then have its fun
Bouncing it off walls and windows.
We are likely to forget the man
Waving his arms up there
Like a scarecrow in a squall.
*
Lezione di astronomia
La risata silenziosa
delle stelle
nel cielo di notte
ci dice tutto
ciò che ci serve sapere.
Astronomy Lesson
The silent laughter
Of the stars
In the night sky
Tells us all
We need to know
*
L’ultima lezione
Sarà sul niente.
Non sull’amore né su Dio,
ma sul niente.
Sarai come un bimbo nuovo a scuola
che ha paura di guardare la Maestra
mentre si sforza di capire
cosa stanno dicendo
di tutto questo niente
The Last Lesson
It will be about nothing.
Not about love or God,
But about nothing.
You’ll be like a new kid in school
Afraid to look at the teacher
While struggling to understand
What they are saying
About this here nothing
*
Dolcezza arcana
Beati coloro che trascorrono le ore di veglia
crogiolandosi nell’arcana dolcezza
che cancella ogni preoccupazione dal mondo,
tranne quella che riguarda il loro amore
per un uomo o una donna che non sospettano
di essere amati da uno sconosciuto,
mentre anche costoro continuano a rimuginare
pensieri su un’altra persona del tutto ignara,
per tutta l’interminabile estate
di giorni cocenti e notti umidissime,
quando al di là di buie finestre aperte
molti dormono nudi, soli o in coppia.
Strange Sweetness
Happy are those who pass their waking hours
Basking in that strange sweetness
That takes away every care in the world,
Except the one that concerns their love
For some man or woman who does not suspect
They are being loved by a stranger,
While they themselves go on brooding
Regarding another clueless person,
The length of an endless summer
Of sweltering days and muggy nights,
When beyond dark open windows,
Many are sleeping naked, alone or in pairs.
*
Quiz a notte fonda
Charles Simic ha paura della morte?
Sì, Charles Simic ha paura della morte.
Prega il Signore alto nei cieli?
No, pasticcia con la moglie.
La sua coscienza lo importuna parecchio?
Viene a fare quattro chiacchiere ogni tanto.
È pronto a incontrare il suo Creatore?
Come uno scoiattolo che attraversa la strada.
Come una lattina di birra vuota scalciata
di strada buia in altra strada buia
da un ragazzo fuori come un balcone
che poi inciampa e cade.
Late Night Quiz
Is Charles Simic afraid of death?
Yes, Charles Simic fears death.
Does he pray to the Lord above?
No, he fools around with his wife.
His conscience, does it bother him much?
It drops in for a chat now and then.
Is he ready to meet his Maker?
As much as a squirrel crossing the road.
Like an empty beer can being kicked
By some youth high as a kite
Out of one dark street into another
He stumbles and falls in the meantime.
*
Ultimo picnic
Prima che arrivino le piogge autunnali
facciamo un altro picnic,
ora che le foglie cambiano colore
e l’erba è ancora verde in certi posti.
Pane, formaggio e un po’ di uva nera
dovrebbero bastare,
e una bottiglia di vino per brindare ai corvi
sconcertati dal trovarci lì seduti.
Se verrà il freddo – come è certo – ti stringerò a me.
La notte scenderà presto.
Scruteremo il cielo sperando che la luna piena
ci illumini il cammino.
E se non ci sarà, porremo tutta la nostra fiducia
nella tua bustina di minerva
e sul mio senso dell’orientamento
mentre vaghiamo in cerca di casa.
Last Picnic
Before the fall rains arrive,
Let’s have one more picnic,
Now that the leaves are turning color
And the grass is still green in places.
Bread, cheese and some black grapes
Ought to be enough,
And a bottle of wine to toast the crows
Puzzled to find us sitting here.
If it gets cold – and it will – I’ll hold you close.
Night will come early.
We’ll study the sky hoping for a full moon
To light our way,
And if there isn’t one, we’ll put all our trust
In your book of matches
And my sense of direction
As we go looking for home.
Queste poesie , come tutte dal resto mi hanno fatto pensare al loro autore, complice anche la fotografia del poeta. Non sono uno di quelli che apprezza il verso libero, credo infatti che la disciplina delle rime e del verso metricamente composto sia una disciplina irrinunciabile per un poeta, tuttavia l’esempio dei Sepolcri del Foscolo risulta essere lo stesso un esempio di poesia indimenticabile ed è un esempio di poesia dal verso libero. Però, per rimarcare il discorso sulla disciplina, va detto che il Foscolo scrisse una raccolta di sonetti famosissima e che la disciplina delle rime e della metrica in lui raggiunge un livello inarrivabile. Tutto ciò non certo per paragonare il verso libero di queste poesie, peraltro tradotte, ai componimenti del Foscolo, quanto per rimarcare una tendenza della poesia contemporanea di non dare disciplina ai propri versi. Come se l’argomento della tradizione fosse opprimente e falso; non dimentio infatti ciò che disse Nietzsche al riguardo dei poeti, secondo lui hanno mentito troppo!