La trascendenza dello sguardo. Una lettura di “Quandoltre” di Antonio Rossi
di Maurizio Chiaruttini Non cade luce sugli uomini e le cose, in cui non riaffiori la trascendenza. Inestinguibile nella resistenza al mondo fungibile dello scambio è quella dell’occhio, che non vuole che i colori del mondo siano annientati. Nell’apparenza è promesso il senza apparenza. T.W. Adorno[2]
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